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Seminario di Bologna sul
Nuovo Approccio
agli strumenti ad arco

Come suonare violino o viola senza soffrire di tendiniti,
dolori fisici o tensione emotiva

Partecipa ai seminari sul Nuovo Approccio di Kato Havas. Dove? Quando?

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Il seminario di Bologna sul Nuovo Approccio agli strumenti ad arco, basato sui testi di Kató Havas, si è svolto sabato 2 e domenica 3 marzo 2013, presso la sede della scuola di musica dell'Associazione Culturale "La Barberia", organizzato da Vladimiro Cantaluppi. Anche questa è stata una bellissima occasione, con partecipanti venuti sia da lontano come S. Maria di Leuca che dai luoghi più vicini. Come sempre ai seminari precedenti, l'atmosfera è stata molto cordiale. Grazie mille all'organizzatore e a tutti i partecipanti.




Anche il seminario di Bologna sul Nuovo Approccio, così come gli altri, era aperto a tutti, in particolare violinisti e violisti, a partecipanti di ogni livello.

Ognuno si è presentato brevemente, dicendo cosa faceva e come era arrivato lì.

Stavolta abbiamo avuto 14 partecipanti di varie età ed esperienze: 12 violinisti e due violiste, tra cui 7 insegnanti, di scuole varie e uno di conservatorio, 2 studentesse dell'ultimo anno di conservatorio, qualcuno che aveva iniziato da adulto e suonava per diletto e una partecipante che non aveva mai messo mano su un violino ma che voleva iniziare.

Questo è sempre molto utile, perché ognuno può verificare, su di sé e sugli altri, l'effetto di piccoli cambiamenti e il miglioramento che questi portano, come per esempio l'eliminazione della tensione nei pollici e nel polso sinistro, tramite la "mano che dona".

Tutti avevano letto uno o più libri di Kato Havas o visto dei video, perciò avevano domande su questi, così abbiamo iniziato il seminario parlando proprio di come Kato Havas ha sviluppato il Nuovo Approccio nel corso degli anni e di come ne abbia modificato alcuni aspetti per renderlo sempre più semplice ed eliminare anche la minima posizione o perfino la minima idea che potesse causare delle tensioni.

Prima lezione di violino (o viola)

Il fatto di avere una partecipante che non aveva mai messo mano su un violino ha dato la possibilità ad ognuno di vedere come, fin dalla prima lezione di violino o di viola, lo studente può produrre un bel suono, invece di torturare per mesi se stesso e gli altri con rumori terribili.

Per ottenere questo è necessario spiegare allo studente il concetto di suonare usando gli equilibri fondamentali che si possono trovare nei movimenti naturali del corpo e mostrare come applicare questi equilibri, invece della forza, per produrre i suoni. Così, nel caso di un principiante, è possibile prevenire i blocchi fisici, cioè la rigidità diffusa che pressoché tutti hanno, che causa un brutto suono.

In questo caso abbiamo messo in pratica, con una viola e senza neanche la spalliera, la "non tenuta del violino/viola" e la "non tenuta dell'arco".

Prima lezione di violino col Nuovo Approccio Havas Prima lezione di violino col Nuovo Approccio Havas
La spiegazione degli equilibri fondamentali                    L'arco poggia sulla corda

Prima lezione di violino col Nuovo Approccio Havas Prima lezione di violino col Nuovo Approccio Havas
Il movimento del braccio destro

Prima lezione di violino col Nuovo Approccio Havas Prima lezione di violino col Nuovo Approccio Havas
La prima nota, armoniosa, col movimento del dito che proviene dall'articolazione della base.

In genere, ho visto che ciò che accomuna quasi tutti i partecipanti ai seminari, e i musicisti in generale, è un timore (per usare un eufemismo) più o meno grave di suonare davanti a qualcuno che non siano amici o parenti molto benevoli.

Questo conferma quanto Kato Havas fosse in anticipo sui tempi quando scrisse il libro La paura del pubblico (1973), quando nessuno parlava né di questo né dei problemi fisici, e la sua importanza nell'aiutare a risolverli.

Anche in questa occasione, abbiamo visto come già solo il fatto di eliminare i blocchi fisici, stabilendo l'impulso ritmico in tutto il corpo e battendo le mani, e il cantare il brano musicale prima di suonarlo aiutino molto a ridurre l'ansia. Inoltre suonare il brano dopo averlo cantato, lo rende molto più scorrevole e migliora il suono.

Se poi si impara a cantare i nomi delle note mentre si suona, si riuscirà ad eliminare ancora di più quest'ansia, perché il cantare mentre si suona è ciò che serve a coordinare tutti i movimenti in una sola azione e tiene la mente occupata con la musica, in modo che diventi assolutamente impossibile pensare ad altre cose che causano la paura durante l'esecuzione.

Lo ripeto per l'ennesima volta perché è così importante, fondamentale.

In più, abbiamo visto come sia importante l'uso dell'immaginazione, cioè entrare nella scena del pezzo musicale, creare una storia da raccontare, "indossare l'abito adatto", come farebbe un attore, e "recitare" la storia narrata da questa musica, Tutto questo e il cantare il brano con l'impulso ritmico prima di suonarlo e mentre lo si suona, cambia completamente il risultato. Anche qui, tutti hanno visto e sentito il "prima" e il "dopo". Si sono trattati anche vari altri aspetti, per esempio come studiare i passaggi veloci, come eliminare i problemi dati dai passaggi di corda eliminandoli del tutto, studiando il "non passaggio di corda" ecc.

Una partecipante aveva problemi a causa di gravi dolori alla mandibola, causati dal fatto che stringeva molto la testa sul violino per tenerlo. Stava riducendo il problema suonando senza spalliera e riuscendo così a stringere meno. Abbiamo visto che il rimedio per questo è la "non tenuta del violino" e come è possibile suonare anche senza poggiare per niente la testa sulla mentoniera, per contrastare l'abitudine di stringere.

Per concludere il seminario, abbiamo messo insieme in breve tempo ed eseguito il primo tempo del concerto di Telemann per quattro violini in sol maggiore. Abbiamo prima cantato tutti insieme il pezzo, ognuno la sua parte, battendo le mani, per farci un'idea della musica senza la preoccupazione data dagli aspetti tecnici degli strumenti, poi lo abbiamo suonato. Così si è avuto modo di mettere in pratica qualche aspetto di cui avevamo parlato e chiudere in bellezza con un po' di musica.

Ancora una volta, avere un gruppo misto di partecipanti è molto utile per tutti, perché ognuno può vedere che non è l'unica persona ad avere certe difficoltà e che si può fare qualcosa per eliminarle. L'applicazione dei principi del Nuovo Approccio giova a tutti e ad ogni livello!

Seminario di Bologna sul Nuovo Approccio
I partecipanti al seminario di Bologna nella Piazzetta della pioggia
fare click sulla foto per ingrandirla

I principi del Nuovo Approccio sono veramente semplici e, quando li si capiscono, sembrano del tutto ovvi: usare i movimenti naturali, non forzati, e suonare con la testa, non con le dita; cioè, non prendete le parole alla lettera! suonare con la mente che controlla ogni movimento, non suonare meccanicamente. Anche se i principi sono semplici, non si cambia tutto in una settimana, è necessario un po' di lavoro paziente, di studio molto lento, per metterli in pratica completamente, ma si possono apprendere in breve tempo, molto meno tempo di quanto se ne è già speso per imparare a suonare.

Informazioni sul Nuovo Approccio e Kató Havas, con video di un seminario

Arrivederci alla prossima occasione!


Alcuni commenti dei partecipanti al seminario di Bologna

Cosa hai imparato che pensi di poter applicare?

La "non tenuta dell'arco" (soprattutto per la gestione dell'emozione in pubblico) e comunque tutto molto interessante. GRAZIE!! Spero a presto

ARCO VERTICALE!!! Arriva sul violino dalla I corda poi appoggio/sposto sulle altre corde. Grazie

HO IMPARATO A TENERE LA TESTA ALTA!
  • MIGLIORA ED APRE IL SUONO
  • allenta la tensione, permette di guardarsi intorno, pensare, entrare nella musica
Sarebbe bello rendere il seminario più applicato, in qualche modo, ad esempio imparando tutti una piccola melodia sulla quale applicare i concetti illustrati, che sono tanti e difficili!
Bello il fatto di suonare un po' tutti, si imparano tante cose anche guardando gli altri!

Far partire tutto dall'interno, movimenti non dalla periferia, da dove ci sembra che venga il movimento ma dall'origine vera e propria, che siano le scapole, la base delle dita, ecc.
Vedendo applicati i principi enunciati nei vari volumi finalmente molte cose mi si sono chiarite.

Il seminario è stato molto interessante e utile. Ciò che ho trovato molto importante è stato il concetto di
non tenuta del violino, in particolare il concetto di liberare la testa e non premerla sulla mentoniera. Per me riuscire a suonare applicando questi principi sarà da ora in poi importantissimo visti i miei personali problemi con la mandibola che ho avuto ed ho tuttora. Inoltre trovo fondamentale sapere ed imparare che il movimento parte dalle articolazioni più forti, cioè spalla e non dita per l'arco, e così per il movimneto delle dita della mano sinistra. Per anni ho sofferto di tendinite al mignolo della mano sinistra, fino a che ho incontrato un insegnante (Alessandro Ferrari), il quale ha capito che sbagliavo il movimento e me lo ha corretto. Con te, Monica, ho avuto conferma di questo principio. Mi dispiace molto che questi principi di base non li ho appresi prima, ma non è mai tardi per conoscerli  e trasmetterli.
Mi piacerebbe seguire e partecipare ad altri seminari. Grazie ancora di tutto e a presto.

Penso che sia fondamentale la
non tenuta dell'arco e il suo incontro con le corde.
L'immaginazione musicale e lo studio senza strumento sono cose alle quali stavo già lavorando e sono contenta di aver sentito altri che ne parlano.
La non tenuta del violino mi sembra una cosa impossibile.
Il seminario è stato interessante e bellissima la commistione dei livelli dei partecipanti. Forse 2 giorni sono pochi, oppure 13 partecipanti sono troppi!

Mi ha colpita la naturalezza dell'approccio e l'immediatezza dei risultati che si ottengono sulla qualità del suono. Rileggerò ancora ed ancora i libri e, perché no, cercherò di applicare tutto quello che ci hai detto e dimostrato... dalla non tenuta del violino e dell'arco al potere dell'immaginazioen! E poi, chi lo sa, magari ci vediamo a Oxford! Grazie per l'entusiasmo che ci hai trasmesso! A presto

Molto utile e molto interessante, in generale il discorso sulla morbidezza degli arti ma di più il fatto della mobilità del pollice in base al dito che si usa, senza la costrizione di una posizione fissa. Ma anche l'uso del pollice destro nella condotta dell'arco per avere più suono.

UN SOGNO AVVERATO.
Il mio approccio con uno strumento che tu oggi mi hai fatto toccare con mano.
Davvero il mio cuore ha sussultato al suono di questi incantevoli suoni.
Mi impegnerò a seguire il metodo di Kato perché la musica x me
è il suono che viene dall'anima
e riuscire a trasmettere a chi ti ascolta la gioia della vita attraverso il profondo della musica.
Ti auguro di continuare a stupire, come hai fatto oggi e... continuerò ad ascoltare i tuoi concerti. Un abbraccio

L'approccio più interessante di questo metodo è l'idea di pensare fondamentalmente alla musica e al desiderio di esprimere una tua creatività musicale, non dal lato tecnico delle mani ma dall'interno del tuo corpo verso l'esterno; ma se il tuo corpo è rigido diventa una barriera per poter
esprimere la tua creatività.
Sperimenterò su me stessa questi concetti per poterli trasmettere ai miei allievi.

Ho avuto modo di mettere a fuoco grossi blocchi fisici nel suonare, e ho capito che fino ad ora tutti gli esercizi che ho fatto c'entravano poco con la musica ma era pura tecnica.
Il seminario mi è sembrato molto ben impostato e per i 2 giorni di tempo si è detto già molto!!
Ora tocca a me applicarmi.

Il seminario mi è servito per capire, ancora più da vicino e concretamente, cosa fare per suonare senza paura. In particolare, cosa fare per avere un suono bello sin dall'inizio.
È stata una vera illuminazione capire che non c'è nessuna tenuta del violino e nessuna presa dell'arco, e avere una mano sinistra sempre in movimento (che cerca il suono). Grazie di tutto.



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Per saperne di più sul Nuovo Approccio di Kato Havas:

Video di un seminario di Kató Havas
DVD didattico: cause e rimedi delle lesioni fisiche e tensione emotiva
Libri su violino e viola
Libri di Kató Havas

Qual è il Tuo successo più importante ottenuto col Nuovo Approccio di Kato Havas? Racconta la tua storia!

Hai eliminato dolori o tendiniti che ti impedivano di suonare? Hai superato la paura di suonare in pubblico? Suonare ti viene più facile? Se sei un insegnante, qual è il miglioramento più significativo che hai avuto con i tuoi allievi che hanno iniziato ad imparare a suonare con il nuovo approccio? Raccontalo a tutti!

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Grazie a Violinisti.net che mi ha richiesto e ha pubblicato un'intervista su Kató Havas e il Nuovo Approccio

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